venerdì 29 febbraio 2008
IL PERIURBANO
Questo sondaggio nasce dal fatto che mille parole non riuscirebbero a descrivere uno spazio la cui complessità di odori, immagini e quant'altro hanno ispirato i più grandi poeti di tutti i tempi dando loro un luogo dalla particolare suggestione, un luogo nè abitato nè desolato, nè pieno nè vuoto, nè vivo nè morto, ma neanche assolutamente banale e tantomeno letale.
Quindi secondo voi qual'è il vero periurbano tra i casi della foto?
giovedì 21 febbraio 2008
Il mondo in LIB
Ogni giorno, ogni singolo essere umano entra in contatto con una più o meno lunga serie di stimoli, i quali provengono dall’interazione tra l’individuo e il contesto che lo circonda. È facile notare come ciascuno stimolo si ripercuota su di noi esseri viventi tramite sensazioni primarie di varia natura, le quali evolvono in processi emotivi in sentimenti e in riflessioni. Vi sono infatti più livelli di percezione del contesto: dalla percezione sensoriale alla rielaborazione inconscia fino all’inquadramento razionale. Entrando nel vivo della questione, diciamo che la definizione del piacere che una persona prova grazie ad uno stimolo, dipende dallo stimolo stesso ma anche dal livello di percezione umana che si analizza.
LIVELLI DI PERCEZIONE
Le complessità che si incontrerebbero nel definire il piacere a seconda dei vari livelli di percezione, ci portano ad effettuare la scelta di considerare il valore complessivo di piacere dato da uno stimolo.
STIMOLI
Uno stimolo è una qualsiasi cosa fisica o astratta, oppure un insieme di eventi contemporanei (e quindi considerabili come un unico stimolo) che comportano un qualche effetto all’interno dei livelli di percezione di un soggetto umano.
Gli stimoli possono essere caratterizzati da più fattori, ovvero è possibile farne una classificazione in base all’origine, in base al loro indice di gradimento nonché in relazione agli effetti che provoca sull’individuo.
Dunque, scomponendo il fenomeno della percezione degli elementi del contesto da parte dell’uomo, si può arrivare ad individuare qual è l’entità e la qualità di ogni singolo stimolo che l’uomo percepisce. A tal proposito è necessario attribuire ad ogni singolo stimolo un valore facente riferimento ad una apposita unità di misura creata ad hoc. Tale unità di misura è stata denominata LIB, cioè “Libidine di cui si beneficia istintivamente” o “indice di Libido” (o Lust of Instinctive Benefit)
IL LIB
Si definisce dunque il LIB come l’unità di misura della qualità e quantità della percezione umana, in grado di quantificare il piacere arrecato all’uomo dalle singole relazioni con gli elementi del contesto.
A livello prettamente medico il LIB può essere definito, come l’unità di misura della libido di cui un individuo può godere al verificarsi di una relazione tra l’individuo stesso e un elemento del contesto.
IL LIBIDINOMETRO
Lo studio in oggetto ha richiesto l’uso di soggetti umani campione da utilizzare in laboratorio. Il LIB è stato utilizzato come strumento di misurazione dei livelli di piacere provati dai tester, sulla base delle relazioni che queste sono state portate ad avere. In particolare, alle cavie è stato chiesto di quantificare il piacere provato per ogni “evento” creando così una scala dei livelli di piacere. Dopo aver scartato i risultati di alcuni soggetti psicolabili, e poi scopertisi psicopatici figli di puttana, poiché troppo lontani dai valori medi, si è provveduto alla mediazione dei risultati. Si è ottenuta così una scala delle “cose” ritenute libidinose e di quelle meno. Tale scala prende il nome di Libidinometro.
CONCLUSIONE
Pur non essendo concluso lo studio, presenteremo di seguito dei dati con le relative analisi. Questi potrebbero NON essere del tutto attendibili, l’ironia di alcune parti spero non vi faccia dimenticare del tutto la SERIA, anche se in alcuni punti attaccabile, argomentazione fatta finora. Grazie e buon divertimento
DATE LE LAMENTELE PERVENUTE TRA I COMMENTI DELL’ULTIMA PUBBLICAZIONE, CONSIGLIAMO DI CONTINUARE LA LETTURA SOLO AI MAGGIORENNI NON IMPRESSIONABILI DAI CONTENUTI ESPLICITI SOTTO PROPOSTI.
Le ORIGINI del nostro LOGO
mercoledì 20 febbraio 2008
BOTTA E RISPOSTA
QUANTO SCITTO il 19febbraio2008 sul VVBW è INAMMISSIBILE, SURREALE, INCONCEPIBILE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma andiamo per punti, innanzitutto, il gruppo MOMOTTA non ha ancora espresso nessuna idea e le promesse del tipo "domani publicheremo il programma" le abbiamo già sentite altre volte. Dunque il MOMOTTA è ad oggi solo un PARTITO DEL "NO", che punta cioè solo a demonizzare gli avversari politici, noi invece siamo qui ad esprimere le nostre idee, a trovare soluzioni al paese e a controbattere punto su punto a tutte le accuse! Potremmo anche concordare sulle accuse ai due grandi e partiti che si contendono lo scenario elettorale, ma per ora non lo facciamo, non ne
abbiamo bisogno. Per quanto riguarda la questione del PILU, abbiamo grandi intese con governi esteri, soprattutto dell'est Europa, ma anche con Parigi. Ma andiamo alle BANCONOTE: se la carta proviene da attività di piantagione e taglio come fanno quelli dell'IKEA la cosa non crea problemi all'ambiente. Inoltre le banconote in carta verranno affiancate con altre in metallo, le quali renderanno veramente giustizia al valore del denaro, il quale non da la felicità ma
aiuta.Forse il gruppo Momotta disprezza il denaro? Forse supportano ideologie comuniste? non possiamo ancora saperlo ma lo scopriremo così: andremo da Momotta, le prenderemo una penna e le diremo: tutto è de tutti? Se lei non batterà ciglio allora avremo la conferma della loro tendenza a sinistra, altrimenti no. Infine vogliamo consigliare al leader della mmo competition o ai suoi addetti stampa, di fare più profonde ricerche sul campo del PERIURBANO, poichè parlando così dimostrano di non conoscere gli importanti temi politici-urbanistici del territorio.
Dunque il programma di MOMOTTA non ci impensierisce, qualunque esso sia. Gli elettori sanno che chi non si schiera non può affrontare i problemi del paese. I cittadini non hanno bisogno dei partiti del NO ma proposte concrete come le nostre. Per farla breve: MOMOTTA ABBOTTA, quindi FORZA ELIO
lunedì 11 febbraio 2008
Avere la “puzza” sotto al naso.
Se volete evitare di avere problemi di surriscaldamento con conseguente danneggiamento fate dare una pulita al sistema di raffreddamento del vostro PC da gente esperta, oppure fatelo da soli, seguendo la procedura sotto indicata (la Direzione declina ogni responsabilità).
Per aprire il PC non smontate i tasti uno ad uno perché non serve a niente (indicazione per i negati), ma voltate sottosopra il vostro portatile. Dovreste avere sotto gli occhi una serie di pannelli, ognuno dei quali cela una parte di macchina. Individuate il pannello dove si trova la ventola, che è in genere il più vicino alle bocchette da dove esce l’aria quando il computer è acceso. Trovato? Bene ora svitate le viti giuste e togliete il pannello.
Spero che abbiate stampato queste istruzioni o le stiate seguendo da un altro pc, non avete smontato il computer acceso vero???? Cmq se lo avete fatto probabilmente adesso il pc non vi serve più oppure ve ne serve uno nuovo. Per tutti quelli più vispi andiamo avanti, anzi forse è meglio mettere una immagine esplicativa per i bimbi che giocano col PC di papà.
Nell’immagine sottostante sono stati tolti tutti e tre i pannelli, li ho tolti per curiosità e ho indicato le varie parti per i curiosi come me. Voi non dovete smontare tutti i pannelli se non siete curiosi. Se vi eccitate vedendo la macchina nuda, allora avete dei seri problemi, siete dei maniaci elettronici pervertiti, fate un po più sesso con essere umani, va bene anche da soli pur di guarire.
A destra come potete notare c’è un cumulo di POLVERE MALEDETTA che dà quel personalizzato odore di cotto al vostro PC. Il pulviscolo oltre che annidato contro il dissipatore che fa da tappo, si trova anche sulla ventola.
Non vi resta che dare una PULITA!!! NON chiedete aiuto a mamme o nonne, vi farebbero usare prodotti corrosivi come candeggina sbiancante che danneggerebbero il PC, piuttosto usate il buon senso, ecco alcuni consigli:
-usare un COMPRESSORE d’aria a bassa potenza
-forse un ASPIRAPOLVERE può funzionare, ma non garantisco
-SOFFIARE forte forte forte SENZA SPUTACCHIARE NE SVENIRE
-usare degli oggetti consoni: STECCHINI esclusivamente di ALTA QUALITÀ “SAMURAI” acquistati in oriente, cacciavite con punta in gomma, le dita, le unghie.
-NON usare la LINGUA (lo so che vi piace ragazze ma non è igienico)
-NON usare VIBRATORI, non funzionerebbero
Ecco come dovrebbe essere più o meno il risultato finale.
Finalmente il vostro PC non puzzerà più, e se volete dare un tocco di classe al vostro PC allora guardate posizionate un bel arbre magique nei pressi bella bocchetta di raffreddamento et voilà!
Spero di esservi stato utile o di avervi fatto passare 2 piacevoli minuti istruttivi, ovviamente mi ritengo estraneo e negerò di aver scritto quanto sopra se qualcuno mi cita in giudizio.
A presto con i consigli dell'ESPERTO IMPROVVISATO Elvio Preslio
domenica 10 febbraio 2008
Per i simpatizzanti....copia e incolla!
http://it.tinypic.com/view.php?pic=ndra8p&s=3
sabato 9 febbraio 2008
Architecture: a large concept
Yes, I said PC architecture, look at this:
Doesn’t remember you something else that just a PC? Look down
I’m not crazy! Think beyond.
Comments and corrections are pleasant.
domenica 3 febbraio 2008
Quando c'è un buco dove non dovrebbe
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Vi racconto una storia "vera", se avete due minuti di tranquillità vale la pena leggere e lasciarsi travolgere.
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Trovare un buco
Una sera Elvio deve uscire per andare a fare un "Macello" con gli amici, dopo essersi lavato e vestito, prende le sue due ultime lenti a contatto e si reca in bagno. Qui si lava le mani, apre le due scatolette e inizia ad infilare le lenti. Mette sempre la destra per prima e come sempre non ha problemi, poi infila la sinistra: la pone sul dito, controlla il verso leggendo l'orientamento dei tre numeretti "123" e finalmente la infila. Un'ultima occhiatina allo specchio non perche sia molto vanitoso, ma sapendo che le donne guardano anche i particolari, essere precisi è una buona cosa. Finalmente esce dal bagno e s'incammina di gran passo lungo il corridoio e tan! Becca con la spalla l'anta fissa della porta del corridoio, sbilanciato si ferma dopo un paio di metri. Il vetro della vecchia porta ancora "ballava" e lui: -ma che cazz... è?!-. Poi, guardando lontano, in fondo al corridoio vide sfocato e capì: uno scompenso visivo aveva causato quell'urto. Come se qualcuno gli avesse alitato in un occhio, come se un occhio fosse ubriaco ancor prima che il "Macello" iniziasse, come se una lente non fosse lì al suo posto. Lì, invece, la lente c'èra. Inoltre il ragazzo era solo in casa, e nessun ladro alita contro qualcuno per immobilizzarlo, dire “hai un alito che stende" è solo una battuta.
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Il ragazzo stette lì, in quel corridoio fermo per qualche attimo, in silenzio, quando il vetro smise di dondolare nei larghi giunti lui si mosse determinato ma cauto in direzione del bagno. Riattraversò la porta tenendosi alla larga dall'anta maledetta e raggiunse lo specchio. Aveva già intuito che qualcosa non andava con le lenti, a meno che il mondo non si fosse spostato, ma lui era certo che il mondo ruota intorno al suo asse e intorno al Sole, e che tali movimenti non avevano mai prodotto scompensi del genere. Dunque s'apprestò a togliere le lenti per controllarle entrambe, tirò fuori prima la destra, senza rovinarla e senza graffiarsi l'occhio e la osservò: era tutto ok. Passò alla seconda, la tolse allo stesso modo della prima, guardandosi allo specchio, ma una volta tolta: non notò alcuna differenza nel suo modo di vedere. Sentiva che la natura dell'accaduto era in quel piccolo oggetto nelle sue mani, in quella minuscola pellicola trasparente che invece di perfezionare la sua vista lo aveva ingannato. Ora non c'era nient'altro al mondo che lui e quella lente, aveva dimenticato il motivo per cui quella sera non voleva mettere gli occhiali, aveva dimenticato il Macello. La soluzione al mistero era in un sol gesto: con la lente tra due dita innalzò il braccio verso il lampadario, vide e capì. Vide un buco e rivide i precedenti brevi eventi passargli davanti agli occhi in un istante. Capì che il problema era in quella dannata lente a contatto con il buco nel mezzo, capì che quella sera avrebbe dovuto mettere gli occhiali.
Quella sera il ragazzo fece un "Macello", si divertì moltissimo ma a quale prezzo? I suoi occhiali quella sera caddero in battaglia. Questo fu il costo di un buco in una lente a contatto.
The End
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Non credo ci sia bisogno di commenti, voglio scrivere solo due frasi:
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"Non chiudiamo gli occhi di fronte ai buchi nelle lenti, poiché un giorno potrebbe costarti i tuoi occhiali!"
“Se c’è un buco dove non dovrebbe, tu gridalo al mondo, perché se nessuno fa niente e il buco s’allarga, allora rischiamo di caderci dentro tutti”
by Elvio Preslio
Dal dizionario Elio Pleasure:
Macello= consiste in un insieme di azioni sballose, cioè danno libidine. Tali azioni possono essere legate al trio sex-drugs-rock n'roll, o direttamente connesse ad attività legali talvolta svolte in maniera illegale e ad attività esplicitamente illegali.
sabato 2 febbraio 2008
...programma di partito
Punto 2: BANCONOTE da 1, 2, 5, 10centesimi fino a 2€, cosi vedrai che prima di spendere ci penseremo..... Marceremo fino a Bruxelles passando per Ginevra (proseguiremo fino ad Amsterdam una volta vinto per festeggiare, ma questo non lo diremo vero? OK). Certo le monetine hanno il loro fascino, infatti servono a prendere importanti decisioni, come nei quiz a crocette o per decidere chi prende l'auto quando sobri non si è.
Punto 3: PIU' PERIURBANO PER TUTTI. Fino a qualche mese fa non sapevamo nemmeno cos'èra ma ora che lo sappiamo, sentiamo il dovere morale e civile di gridarlo al mondo: è quello spazio ne urbano ne rurale che si insinua tra l'uno e l'altro assumendo l'una e l'altra forma, un po come un trans non è ne l'uno ne l'altro ma una via di mezzo. Beh, per la sua peculiarità questo va tutelato! attenzione non mi riferisco ai trans ma al periurbano, intendiamoci, anche se le nostre politiche sono per la tolleranza della "biodiversità".