sabato 22 marzo 2008

Lode a te oh Agnello

In quensto periodo in cui gli agnelli sono a rischio...anzi sono spacciati, proponiamo questa immagine che ho scattato al Louvre pochi giorni fa. Un agnello vivo osserva un suo simile presumibilmente morto, cosa pensate che stia pensando...non lo so e non voglio rattristare nessuno. Dedico questa poesia ad un animale molto amato...ma anche molto magnato in questi tempi.

Ohi Agnello
quanto si bello

anche un po' vetusto
finirai arrosto

giallo dorato
finirai impanato

co lu cappellitto
te faremo fritto


Nel mangiare
un simile animale

Ci verrà da pensare
che non c'è niente di male

Ma se per la morale
non c'è da litigare

Tenete a masticare
lo stomaco non fate affaticare

Magnate regolare
che non ve faccia male

Espellete con costanza
sennò ve farà male la panza!

Elvio Preslio

3 commenti:

Anonimo ha detto...

me coglioni elvio. davvero poetica e triste l'opera del louvre, suscita sushi.

Sciarby ha detto...

Che contenuti, che parole, che tensione. Un poeta come non se ne vedevano dai tempi di Ungheretti.
ERMETICO

Anonimo ha detto...

6 il genio incompreso della letteratura italiana...sprecato x fare l' ingegnere...